Teatro Comunale Giuseppe Borgatti
La storia
Il Teatro Comunale di Cento, dedicato al tenore Giuseppe Borgatti, fu costruito tra il 1858 e il 1861 a pochi passi dalla piazza principale. La sua presenza diede seguito in città ad una ricca tradizione teatrale risalente al XVI secolo e mantenuta viva dalle Accademie letterarie che prima si esibivano in sale provvisorie.
Fu ideato dall'ingegnere Antonio Giordani, autore anche del teatro di Pieve, sul modello dei numerosi teatri "all'italiana" che si stavano costruendo nelle città padane.
Su richiesta del Gonfaloniere, il progetto fu rivisto dallo stesso Giordani che dovette adattare la propria idea a quella del disegnatore Fortunato Lodi. Ciò comportò la perdita di chiarezza compositiva a favore di una ricca ornamentazione: all'esterno, l’eccessiva decorazione in cotto e l’accesa bicromia del paramento murario finirono col mascherare la facciata; all'interno, con tre ordini di palchetti armonici, le estremità ricurve della cavea a ferro di cavallo non si innestarono sull'arcoscenico, rompendo la continuità tra sala e palcoscenico.
Nel 1861 Antonio Muzzi dipinse a tempera il sipario.
Tra il 1964 e il 1974 fu operato un impegnativo restauro strutturale e funzionale dell'edificio.
Il post sisma
E’ stata compromessa la stabilità dalla parte alta della facciata principale per la spinta orizzontale di una trave di legno della copertura del teatro.
Danni meno consistenti hanno riguardato altre parti dell’edificio dove si sono manifestate lesioni nelle controsoffittature, nelle cornici di gesso, nelle volte decorate, nelle tramezzature, negli archi e negli architravi delle porte.
Sono stati eseguiti interventi provvisionali di messa in sicurezza della facciata, mediante fasciature in fibra di carbonio, iniezioni di resine e il ripristino di alcune lesene poste internamente a sostegno delle travature lignee del tetto; si è anche verificata la stabilità delle decorazioni sulle facciate esterne mentre all’interno sono stati rimossi un tramezzo e una parte di controsoffittatura danneggiati.