Rocca
La storia
La presenza di un’antica corte di Reggiolo è attestata sin dal 1044, a destra dell’Oltrepo. Nel 1223 Reggiolo fu totalmente rasa al suolo. Per volere del podestà di Reggio, nel 1242 fu ricostruita insieme all’apparato difensivo, posto a nord del fiume Tagliata. Dapprima fu eretta un’alta torre centrale (mastio) con una recinzione in legno e pietra. Più tardi il recinto venne sostituito dalla cinta muraria. Nel 1267 il nuovo complesso era già nominato rocha. Nel corso dei secoli Reggiolo fu sottomessa a diversi domini. Quando, a inizio Trecento, cadde in possesso del signore di Mantova, Passerino Bonnacolsi, la rocca subì sostanziali trasformazioni. Nel 1405 fu aggiunta la scaletta esterna alla torre centrale e nel 1472 l’architetto Luca Fancelli sistemò tre sale interne. Sotto il potere mantovano la rocca raggiunse la sua massima completezza: a pianta quadrata con torri angolari, due quadrate, sporgenti verso l’esterno, e due ettagonali, in linea con le mura; il mastio al centro. Nel 1827 fu acquistata dal Comune.
Recentemente sono stati effettuati diversi restauri che hanno riportato la fortezza all’antico splendore e l’hanno resa nuovamente agibile.
Il post sisma
Le scosse sismiche della primavera del 2012 hanno causato danni estesi e un importante quadro fessurativo.
Lungo la cinta muraria si è manifestato un distacco di mattoni sommitali esteso lungo il perimetro; sono inoltre crollati alcuni merli dal mastio di nord-est, già molto degradati, e porzioni di muratura dalla parte terminale del mastio sud-est. Nelle zone a contatto con le torri angolari sono presenti, inoltre, accentuate lesioni verticali.
Gli ambienti interni della rocca hanno subito il crollo di parte della copertura; sono collassati anche i camminamenti all’altezza dei merli mentre la scala in ferro presente all’interno di un torrione ha provocato danni da martellamento alla muratura. Sono stati danneggiati anche il Salone Fancelli ed altri locali.
È stata effettuata la rimozione controllata delle parti pericolanti e delle macerie, con lo stoccaggio e la selezione del materiale e sono stati quindi eseguiti lavori di messa in sicurezza sulle parti più vulnerabili dell’edificio (come le molte finestrature presenti nei torrioni) mettendo in opera cerchiature con tiranti in acciaio per contenere le murature danneggiate.