Palazzo Sartoretti
La storia
L’originario Palazzo Sartoretti risale agli inizi del Cinquecento. Posto sulla via principale di Reggiolo, di fronte alla Rocca, subì nei secoli diversi interventi di restauro, in particolare nel Settecento. Con l’annessione del Ducato di Guastalla a quello di Parma e Piacenza, Reggiolo realizzò diverse opere di abbellimento urbano. In quell’epoca il palazzo fu modificato ed ampliato, inglobando la vecchia fabbrica (1765). Proprietari erano i Sartoretti, famiglia di origine svizzera che guadagnò ampi privilegi e ricchezze come Tesorieri della Casa Reale d’Austria; nel Settecento erano divenuti appaltatori dei dazi per i Duchi di Guastalla. La maestosa facciata si sviluppa su tre livelli con una parte centrale rialzata; la pianta è a forma di “C” irregolare, con una corte che si apre verso il parco, cui si accede dalla piazza tramite un vasto atrio colonnato. Gli interventi pittorici decorativi, effettuati tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, sono di gusto neoclassico e tardo barocco. Il palazzo rimase alla famiglia Sartoretti fino al 1979, poi fu acquistato dal Comune. Dal 2003 è sede della Biblioteca Civica “Giorgio Ambrosoli”.
Il post sisma
Gli eventi sismici del 2012 hanno causato un esteso quadro fessurativo e l’aggravamento di lesioni preesistenti con danni alla torretta e ad una porzione dell’ala ovest.
Esternamente gli intonaci hanno riportato distacchi in più punti e alcuni camini si sono distaccati con conseguente sgretolamento e caduta di materiale. All’interno sono presenti, a tutti i piani, fessurazioni di diversa entità. Una trave portante del padiglione della copertura centrale ha subito uno slittamento; tutti i controsoffitti del piano nobile mostrano lesioni, così come hanno subìto parziali distacchi anche gli architravi e le decorazioni murarie.
Sono stati eseguiti lavori di messa in sicurezza come il puntellamento dei due vani scala, per ripristinare la transitabilità esterna e procedere alla rimozione degli arredi e del materiale librario. Il corpo centrale rialzato che presenta danni maggiori è stato cerchiato con tiranti in acciaio e le finestre e gli architravi delle porte sono stati puntellati.
Per l’ex dipendenza del palazzo è stato previsto un adeguamento funzionale per ospitare le attività dell’Azienda Sanitaria Locale.